lunedì 16 marzo 2015

I Bambini e i Giganti.



Ieri pomeriggio eravamo in agriturismo, osservavo mia figlia e altri bambini giocare insieme nel cortile, era un gioco semplice, al centro del cortile c'era un vaso di media grandezza che conteneva un grande Lupo Feroce.
Presumevo che il gioco consistesse nello sfiancarsi urlando a squarciagola, affrontando o fuggendo al cospetto del canide mitologico.
Ma si sa i bambini accedono con molta più facilità alla verità della fantasia e quindi alla conoscenza di valori intuitivi universali.
Cosa voglio dire?
Immaginate un tranquillo cortile con dei tavoli e voi che gustate deliziosi prodotti del posto, diventare ad un tratto una pediatrica Bolgia dantesca dove gironi di bambini divisi in branchi di coetanei si divertono allegramente.

Usando il mio proverbiale distacco ed assenza di giudizio, ovvero fregandomene un pò di ciò che stava accadendo, sono rimasto affascinato da questo turbinio di mezz'uomini e da alcune cose in particolare:

1) i branchi dei bambini divisi per età giocavano in modi completamente diversi ma non perdevano nè la concentrazione nè tantomeno la passione per quello che facevano.

2) la frase di mia figlia :
- "Guarda cosa fanno i grandi!"

C'era un ordine naturale nella pacifica convivenza e indifferenza di questa orda di piccoli Unni, e mia figlia, in una frase  spiegava senza saperlo o meglio affermava senza spiegarlo, l'ambizione di essere grandi, guardare "il grande" come qualcosa da imitare e da seguire.

Viviamo in un mondo dove spesso si vive per difetto, con molti timori e poche aspirazioni di diventare "Grande", ci costruiamo perfetti alibi che ci garantiscono tutt' al più di non diventare un cattivo esempio come quello o quell'altra persona.

Tutto questo diventa uno stagno di melma interiore, che ci impedisce di diventare "Grandi" ma non di crescere, diluiamo piccole coscienze in grandi corpi, insomma rischiamo di buttare il bambino e l'acqua sporca.

La crescita interiore è legata anche a quella fisica e spaziale nel mondo;
ricordo la dolce ma sapiente metafora del film BIG FISH di Tim Burton dove il protagonista Edward cresce con incredibile rapidità e in tre anni il suo corpo è maturo e adulto: dentro il suo corpo si fa spazio una forza che è quella dei bambini.
Il voler sbocciare ad ogni costo e nel modo più veloce possibile, secondo noi adulti alcune volte troppo sbrigativo, rivela un profondo insegnamento nella frase "voglio diventare grande".
Queste parole non hanno tempo e neanche età e i bambini lo sanno, lo intuiscono come un naturale processo delle cose.

Quando la nostra consapevolezza cresce, ci crescono le gambe dell'anima, a noi decidere se e quanto tempo stare in una casa che è ormai troppo stretta.




I Bambini vanno e vengono nel mondo, loro ci insegnano come diventare Grandi, noi invece possiamo donare ad essi la chiave d'oro della città e mentre loro viaggeranno sapranno che noi saremo là sull'uscio di casa ad aspettarli.



Nessun commento:

Posta un commento