Ho sempre ritenuto una gran cosa immaginare di poter riprodurre in laboratorio quel minuto di consapevolezza quando ti accorgi che non sei più malato.
È
BELLISSIMO!!
Cosa
succede al nostro corpo, alla nostra mente in quel momento?
Semplice.
Ci
connettiamo al presente e ci sentiamo vivi.
Esistono
principalmente due momenti di profonda connessione con il “nostro”
qui e ora, nei quali ci sentiamo vivi come non mai e sono:
1)
l'Orgasmo
2)Una
qualsiasi esperienza che ci avvicina al pericolo della morte.
Mio
nonno non mi ha mai parlato di orgasmi, ma del dolore sapeva dare una
curiosa spiegazione:
Mi parlava del dolore come si parla di una persona o quantomeno
qualcosa di vivente.
Nonno:
“Quando ti fai male, immagina di abbracciare un riccio”
Io
avevo molto rispetto di mio nonno, quindi annuivo con grazia anche se
non capivo cosa volesse dire, ma qualche anno più tardi..
Era
un pomeriggio.
Immaginate me e mia sorella rispettivamente di 8 e 6 anni, impegnati ad eseguire
un perfetto numero di circo.
Io in equilibrio su una “graziella” rosa,
lei
sale sulle mie spalle,
ci
accingiamo ad un giro veloce nel velodromo del soggiorno di casa e..
EPILOGO:
1)
10 punti di sutura al sottoscritto all'altezza della fronte alta.
2)Rischio
di cambio dei miei connotati da parte di entrambe le figure
genitoriali.
Insomma
nell'adrenalina della botta, la paura , il sangue rappreso..
Il
dolore che ho sentito si è trasformato in un'immagine:
UN
PORCOSPINO CHE MI CAMMINAVA IN TESTA!
Pensandoci
adesso mi viene l'immagine del Riccio di Rodari ed io come una mela
infilzata tra i suoi aculei.
Ma
in quel momento, con gli occhi da bambino, immaginavo il simpatico
porcospino che passeggiava sulla mia testa.
Non
era affatto piacevole,
Provavo
un dolore boia.
Gli
intimavo di sbrigarsi a passare ma..
NON
AVEVO PAURA
Quel
giorno scoprii la
potenza delle immagini , antidoto per non farsi divorare da un'emozione troppo grande.
Ma
come possono servire le immagini nella gestione del dolore?
Molto
prima della mia sensazionale scoperta, le tradizioni spirituali
avevano intuito diversi approcci alla sofferenza:
CRISTIANESIMO:
Il
dolore trova un senso in una prospettiva di fede.
Permetto
all'evento doloroso di rompere i confini, lascio che i pezzi si
rompano per creare confini più grandi, lasciarsi andare in
un'ottica di resa consapevole a qualcosa di più grande di me, in una
condizione di completa vulnerabilità, attiva una potente risorsa:
LA
SPERANZA
COSA
FA LA SPERANZA?
ACCENDE
UN BELL'ORIZZONTE DI SENSO!
BUDDISMO:
Il
dolore è una prospettiva.
Si
parla di doppia freccia.
La
seconda freccia buddista indica che io al dolore fisico aggiungo il
dolore che non è circoscritto all'esperienza.
Come
attivo le seconde frecce?
Direziono
lo spirito allo spazio residuo della mia vita,il dolore non si toglie
ma possiamo evitare o diminuire gli altri dolori.
Le
tradizioni spirituali non suggeriscono un cammino solitario ma un
percorso psicologico e spirituale composto da:
1)
Insegnamenti.
2)
Accompagnatori spirituali.
3)Comunità.
Senza
questi 3 elementi lavorare con il dolore può portare a gravi
conseguenze.
Discutendo
con alcuni miei colleghi terapeuti e alcuni medici che lavorano in
reparti di oncologia, ho appreso che le persone che lasciano questo
mondo dopo una malattia grave e debilitante, ci arrivano in pace con
se stessi, camminando principalmente lungo due strade:
1)
QUI E ORA:
Rimettono
a posto le “cose” della loro vita.
Non
vi devo spiegare cosa significhi morire in pace dopo che hai chiuso
controversie, svelato i non detti, hai salutato e ti sei assicurato
della forza di chi rimane.
2)CIÒ
CHE ACCADRÀ
C'è
in quei momenti una prospettiva di fede, nascono vere e proprie
immagini risananti nella persona, la quale scopre di saper parlare un
nuovo linguaggio: quello dell'anima.
Quindi
tornando al nostro minuto di consapevolezza:
Se
riusciamo a riconoscere la nostra vera immagine interiore, ci
accorgiamo che è vero quando la sacra scrittura dice “ad immagine
e somiglianza di Dio” e là nel nostro santuario interiore possiamo
attingere a tutte le immagini mentali profonde, utili a risanare e ad
armonizzare la nostra mente, il nostro corpo e le nostre emozioni
attraverso il linguaggio dell'anima.
Formulate immagini azzeccate, benefiche e significative
e avrete un potentissimo strumento per lavorare su voi stessi !
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